E …se tu fossi un cavernicolo?
Immagina per un attimo, di tornare primitivo.
Senza abiti, se non ricavati da foglie e pelli. Senza casa, se non trovi una caverna o non riesci a costruirne una di fortuna. Saresti un cercatore di bacche o un predatore? Sicuramente saresti una potenziale preda per altri animali o forse semplicemente visto come un nemico da una tribù vicina.Riesci a vedere nella tua mente questo scenario? Provo ad indovinare: sei circondato di piante.
Forse non l’avevi neanche notato, ma pensando a cibo e necessità di essere al sicuro, la tua mente si sarà nascosta in un bosco o in una caverna vicino ad un prato.Se tu fossi un cavernicolo sapresti che le piante sono l’essere vivente di cui non devi aver paura.Anzi non se, tu lo sai, o meglio una parte del tuo cervello, quella più antica, lo sa.
Ed ha così tanta fiducia in loro che, in automatico, non le degna di attenzione.
Dobbiamo a questa nostra evoluzione, un sistema di selezione automatico per cui, fra le troppe informazioni raccolte dal nostro sistema visivo, il cervello elimina le piante: “Sicuramente non sono un pericolo”.
È per questo che, ancora oggi, spesso non le notiamo nelle città o nei centri commerciali.
Attenzione: il fatto che non ve le faccia notare, non vuol dire che il vostro cervello non le veda. Anzi.
Per il cervello le piante sono sinonimo di sicurezza, offrono riparo e cibo. Ed è per questo che ancora oggi, basta osservare del verde per 5 minuti (addirittura bastano dei fiori recisi), perché si abbassi la nostra pressione cardiaca ed i battiti si riducano. In una parola, si riduca lo stress. Tutto questo il vostro cervello-lucertola lo fa senza dirvi niente. Come spesso accade, per vivere al meglio in questo nostro moderno mondo, dobbiamo cercare le nostre radici, il contatto con la natura dalla quale proveniamo. E piano, piano, ce ne stiamo rendendo sempre più conto, supportati da numerosissime ricerche scientifiche.Quindi dobbiamo tornare primitivi? Per fortuna no.
Possiamo integrare la nostra vita sicura e tecnologica con abitudini di vita che ci portino a contatto con la natura. In primis con le piante.Dalle saltuarie visite a boschi e giardini, ai giornalieri passi in un parco cittadino e in campagna al continuo contatto anche dentro le nostre case ed uffici.Ricordati, anche se tu non “noti” le piante, il tuo cervello le nota e, zitto, zitto ti cura.